CAMPAGNA - Pastello di Flavio Zappitelli

19 novembre 2007

MILANO

Siamo arrivati a Milano il 30 agosto 1967. C'era un caldo umido tremendo al quale non eravamo abituati. Non parlavo l'italiano e mio marito parlava solo lo spagnolo. La gente era molto gentile. La tipografia, ditta piccolina con un operaio giovane e una impiegata di una certa età, era installata nel seminterrato di una villetta che ospitava una ditta di import export. Sotto il tetto c'era una mansarda a nostra disposizione per abitarci. Era vuota. E' rimasta vuota per un paio di anni, perché non avevamo immaginato che ci saremmo rimasti a lungo. Delle casse di legno ci servivano da tavolo e da sedie. Dormivamo in due letti metallici pieghevoli che avevo abbinato insieme con dell'adesivo...
Avvenne allora una tragedia (per me): mio marito, che aveva sempre rimandato il servizio militare francese per motivi di studio, fu chiamato per svolgere il compito obbligatorio. Così, dopo 3 mesi che eravamo a Milano, rimasi da sola.

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