CAMPAGNA - Pastello di Flavio Zappitelli

2 settembre 2008

Musica in gravidanza, audiopsicofonologia, metodo del Dott. Tomatis


Il bambino in utero “chiede che la madre dimentichi la sua gravidanza per curarsi solo di nutrire di affetto e di amore l’essere che ospita nel suo ventre” (“La notte uterina” A.Tomatis

Il bambino in utero ha necessità di comunicare con la sua mamma. Dalla qualità di questa comunicazione dipenderà la futura comunicazione del bambino con il mondo esterno. Questo bambino tende l’orecchio, si mette in ascolto, “e se il desiderio di ascolto che lo sostiene non riesce a elaborarsi, progressivamente si spegnerà, mentre l’orecchio continuerà a udire”.(“La notte uterina” A. Tomatis). “in utero” dice il prof. Tomatis in “Nove mesi in Paradiso”, “il feto attraverso l’impatto sonoro che lo avvolge ricerca l’amore, l’affetto e l’emozione di cui ha bisogno…non si tratta di semplici sensazioni uditive, ma di ascolto nel senso più ampio del termine”.
E’ quindi ovvio: la madre deve poter essere in grado di occuparsi del suo bambino in utero, senza stress e facendo sentire la sua voce felice cantando, deve ascoltare musica e farla sentire al suo bambino. Françoise Dolto (1985) riporta il rituale degli zingari. Durante le 6 ultime settimane della gravidanza il più bravo dei loro musicisti suona per il bambino vicino alla pancia della madre. Dicono che più tardi il bambino chiede di suonare lo stesso strumento ascoltato in utero ed è molto bravo. Stimolazione dell’ambiente esterno sì, ma è ancora più importante la stimolazione interna tramite la struttura ossea della madre. Il suo bacino è “un’enorme cassa di risonanza” (“Nove mesi in paradiso” Alfred Tomatis) e noi, con l’audiopsicofonologia riempiremo questo bacino, e cioè il nido del bambino, di musica! Così avremo raggiunto due scopi: rilassare la mamma e stimolare il bambino.

Il mio “sogno” era di mettere in ascolto il gruppo delle donne in gravidanza che seguono il mio corso prenatale. Le “vedevo” tutte insieme che lavoravano a maglia o ad uncinetto, serene e sorridenti, comunicandosi con frase esclamative i movimenti dei bambini in pancia. “Vedevo” anche i bambini partecipare e, perché no, comunicare tra di loro attraverso le pance! Qualcosa ho “visto” sì, ma non quello che mi aspettavo: ho visto le future mamme dormire! Oggi la maggior parte delle future mamme lavora ed è quindi fortemente soggetta a stress. Per loro l’ascolto di Mozart e dei Canti Gregoriani è un vero cibo. Appena la musica inizia dentro le particolari cuffie…si addormentano, mentre i bambini si mettono a ballare! Addirittura una mamma in gravidanza di 4 mesi e mezzo che si lamentava di non sentire ancora il bambino muoversi, fece un salto di gioia sentendo per la prima volta il bambino muoversi durante l’ascolto di Mozart.

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